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Ricostruzione dell’Aquila: 

Pelini, troppi sperperi strutture commissariali. 

''A noi si chiedono sacrifici, mentre le strutture commissariali continuano a prosciugare risorse che vengono sottratte all'emergenza e alla ricostruzione''. 

Cosi' l'assessore all'Assistenza alla popolazione del Comune dell'Aquila, Fabo Pelini, a margine della seduta odierna del Consiglio. ''Sia la Struttura di gestione dell'emergenza che la Struttura tecnica di missione hanno costi elevatissimi per le spese relative al personale e ai loro mille consulenti - osserva l'Assessore –

Basti pensare che solo lo stipendio del vicecommissario Cicchetti ammonta a 230 mila euro l'anno e che, appena qualche mese fa, il commissario Chiodi ha liquidato una indennità aggiuntiva di 30 mila euro, che si aggiunge allo stipendio ordinario, al coordinatore dell'Sge, Roberto Petullà''.

''Per i Comuni invece, e in particolare per quello dell'Aquila, che sostiene i maggiori carichi di lavoro, e per la Provincia, si tagliano i fondi - lamenta Pelini –

A fronte di questa disparità nella distribuzione delle risorse, i risultati e il ritorno, in termini di utilita', per i cittadini, sono evidenti.

Le strutture commissariali, come e' ormai chiaro a tutti, stanno letteralmente bloccando la ricostruzione, impantanata nella selva di ordinanze, spesso in contraddizione tra loro, e nella burocrazia bizantina legata all'esame dei progetti''.

L'Assessore denuncia ancora che ''a distanza di quasi tre anni dal sisma abbiamo ancora persone che vivono negli alberghi e la ricostruzione delle abitazioni piu' danneggiate, anche della periferia, e' ferma''.

''Se il Comune, che si fa carico quotidianamente dell'assistenza alla popolazione e dei problemi della ricostruzione, conducendo una lotta impari e ingrata contro la struttura commissariale, andrà incontro al blocco totale per via della carenza di personale - avverte poi - saranno i cittadini a pagare in prima persona, in termini di disagi e di ulteriori rallentamenti, il prezzo piu' alto a questa ingiustizia.

Oltre a chiedere risorse aggiuntive - conclude Pelini - bisogna pensare a razionalizzare quelle esistenti, reimpostando l'intera governance della ricostruzione, che deve tornare agli enti locali''.

iso/gc - Asca

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