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Abruzzo e Molise: difendere la linea ferroviaria che unisce le due regioni

E' tornato a soffiare il vento in questi giorni in difesa della ferrovia “Sulmona - Carpinone”, inaugurata nel primo tratto il 18 settembre 1892, e a lavori conclusi, il 18 settrembre 1897.

Unisce l'Abruzzo al Molise e che per le sue caratteristiche tecniche, ambientali e paesaggistiche viene considerato un patrimonio comune alle due regioni e che ormai da qualche anno vede mobilitate non solo le istituzioni locali e regionali, ma le associazioni culturali, ambientali e sociali nella strenua difesa di questa infrastruttura.

Lo ha dimostrato anche il successo in questi giorni del progetto "Adristorical lands", il viaggio in treno per tre giorni sulla Transiberiana d'Italia, alla scoperta di uno degli angoli più suggestivi dell'Abruzzo.

Un progetto finanziato con il programma comunitario transfrontaliero Ipa Adriatico, che ha previsto, tra l'altro, il viaggio in treno Molise-Abruzzo sulla storica tratta Carpinone - Sulmona.

Si è trattato, nello specifico, di un Educational tour, riservato agli operatori del settore turistico internazionale, volto ad esaltare l'abbinamento tra l'offerta turistica naturalistica e la mobilità sostenibile.

La Regione Abruzzo, in qualità di partner del progetto che ha come capofila la Regione Molise, ha voluto in questo valorizzare, dal punto di vista turistico, una tratta ferroviaria di grande rilevanza storica e paesaggistica, non a caso soprannominata la Transiberiana d'Italia.

Ma dietro le motivazioni ufficiali questa opportunità del progetto è stata anche una occasione in più per riaccendere i riflettori attorno ad un obiettivo fortemente sentito dai territori e le istituzioni di due regioni gemelle, Abruzzo e Molise, che attorno alla sopravvivenza di questa infrastruttura legano concrete speranze di prospettive legate al turismo verde.

Da qualche anno questo tratto di ferrovia che parte da Sulmona, raggiunge Castel di Sangro per scendere poi fino ad Isernia è a rischio smantellamento.

È lunga 129 km e presenta quattro stazioni intermedie tra i due capolinea, di cui due con Acei semplificato e due presenziate.

Essa è anche chiamata la 'Transiberiana d'Italia' per l'elevata altitudine della linea e il suggestivo panorama che si può ammirare percorrendola, per gran parte dell'inverno innevato.

Alla stazione di Rivisondoli - Pescocostanzo la linea raggiunge i 1268,82 m di altitudine che ne fanno, dopo quella del Brennero, la seconda stazione più alta della rete italiana.

La nascita ufficiale di questa linea ferroviaria è datata 18 settembre 1892, con l'inaugurazione della tratta Sulmona - Cansano di 25 km.

Il progetto prevedeva di unire Sulmona con Caianello.

In territorio campano si costruì quindi la Caianello - Venafro - Isernia (finita il 21 marzo del 1894) e il completamento del progetto si ebbe con la costruzione della tratta da Cansano fino ad Isernia, la più impegnativa di tutta la linea visto il territorio completamente montuoso.

A partire dall'11 dicembre 2011, con l'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario, sono sparite le ultime due coppie di collegamenti tra Sulmona e Castel di Sangro e viceversa, residui dei già tagliati collegamenti diretti tra Napoli e Sulmona.

Secondo quanto affermato dallo stesso Assessorato ai Trasporti della Regione Abruzzo il numero di persone che viaggiava abitualmente sulla linea è di 40 (presumibilmente viaggiatori/giorno).

La linea era servita da automotrici ALn 668 aventi, appunto, 68 posti.

Attualmente la linea risulta aperta all'esercizio regolare solo nell'ultimo brevissimo tratto molisano Carpinone-Isernia, in quanto facente parte della relazione Campobasso-Isernia.

Sul restante tratto circolano treni straordinari turistici (peraltro molto frequentati sia dagli stessi turisti che dai sostenitori della linea) a testimonianza del fatto che la linea è percorribile, aperta e non ancora dismessa.

"Ci troviamo di fronte ad uno dei tratti di strada ferrata tra i più belli e suggestivi del Paese - ha voluto sottolineare recentemente l'assessore abruzzese al Turismo, Mauro Di Dalmazio -.

Il progetto 'Adristorical lands' tende a valorizzare la tratta ferroviaria come risorsa turistica all'interno di un contesto naturalistico che è quello del Parco Nazionale della Majella.

Siamo convinti che l'abbinamento turismo e mobilità sostenibile possa rappresentare una peculiarità dell'offerta turistica delle aree interne".

Il fascino del tracciato di circa 129 km è caratterizzato inoltre da alcune interessanti peculiarità: lungo il percorso ci sono 58 gallerie, per un totale di 25 km e la presenza di 407 opere d'arte, fra ponti, viadotti, acquedotti, ponticelli e cavalcavia.

Oggi la valenza turistico - ambientale di questa linea chiamata la 'Ferrovia dei Parchi' o il 'Trenino verde' è tornata alla ribalta.

Il treno collega e attraversa numerosi paesi del Parco Nazionale d'Abruzzo e del Parco Nazionale della Majella".

L'obiettivo è renderla un mezzo inconsueto per gli amanti della natura che vogliono scoprire i parchi in un modo nuovo e poco dispendioso e per degli appassionati del turismo ferroviario.

Ma la nota dolente è l'offerta ferroviaria non sempre adeguata alla domanda, con pochi treni nei giorni feriali e pochissimi nei festivi.

Il turismo potrà essere anche un'ancora di salvezza per questa linea: più volte si è parlato della soppressione dell'intera linea, nell'ambito della politica di risparmi delle Fs.

Nei giorni scorsi si è levata la ferma protesta Ileana Schipani, sindaco di Scontrone, piccolo centro dell'Alto Sangro, per difendere le ragioni della tratta ferroviaria Sulmona - Carpinone che Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) ha deciso di sopprimere.

Il primo cittadino ha messo in evidenza come anche il sistema di trasporto interno possa riservare delle sorprese positive e cita l'esempio dell'associazione Transita Onlus, che nell'ultimo anno ha organizzato treni turistici domenicali lungo la tratta e ha registrato circa 8000 presenze.

"Persone provenienti da tutta Italia e non solo - sottolinea Schipani - che, pagando una media di 35 euro a biglietto, hanno voluto attraversare i nostri territori per il piacere di godere di paesaggi incredibili, gustare i prodotti tipici offerti a bordo, ascoltare musica popolare dal vivo, rivivere le tradizioni".

Per queste 'gite' Transita Onlus ha versato cifre notevoli nelle casse di Trenitalia per l'affitto dei treni. "Quest'esperienza positiva spiega da sé come si possa valorizzare la nostra ferrovia", continua il sindaco.

Ma nel nostro Paese le cose che funzionano non solo non vengono sostenute ed aiutate ma nemmeno riconosciute".

*www.adnkronos.com

tutti pazzi per la Civita

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