Racconti di vita vissuta, di esperienze anche drammatiche
di Tullio Parlante
Il 25 novembre è stata celebrata, in vari convegni e sedute straordinarie su tutto il territorio, la giornata contro la violenza sulle donne.
Interessante è stato l’incontro che si e tenuta all’interno della sala “Wojtyla “ in Manoppello Scalo tra vari rappresentanti politici-istituzionali e la cittadinanza.
Il filo conduttore dell’evento traeva la sua linfa vitale da racconti reali vissuti da alcuni protagonisti nel racconto raccapricciante di fatti e situazioni che hanno lasciato con il fiato sospeso la platea.
L’apertura dei lavori è avvenuta da parte dell’Assessore Ing. Katia Colalongo che, con grande bravura nell’evidenziare la particolarità dell’incontro e le reali opportunità delle donne che faticano ancora tanto per raggiungere una piena parità di genere, ha posto in essere la sconfortante violenza maschile che genera solo disgusto nella non capacità di relazionarsi con l’altro sesso.
Prende la parola il Sindaco Rag. Gennaro Matarazzo che dopo l’introduzione di un racconto atto ad evidenziare la drammaticità dei problemi a cui vanno incontro i figli di queste coppie rovinate dalla brutalità del marito nei confronti della moglie, evidenzia la distanza del fatto culturale dalla realtà attuale, rimarcando la ragione per cui in questo evento ha voluto far sentire la propria voce.
In un susseguirsi di estrema attenzione da parte della platea, prende la parola il Prof. Romano – docente dell’Università d’Annunzio Chieti – che racconta la propria esperienza in Afganistan, evidenziando lo stato in cui vivono le donne.
Diametralmente opposto alla cultura femminile occidentale.
Pur con un po’ di fatica, i presenti hanno ritenuto l’intervento molto significativo della narrazione di un aspetto femminile distante dal nostro modo di essere.
Nella sequenza degli interventi, prende la parola la signora Mirta Di Fazio, autrice del libro “Cane Randagio”, la quale, dopo una breve introduzione riguardante l’oggetto della discussione, delizia la platea con la lettura di alcuni brani del suo libro.
A seguire viene data la parola all’assistente sociale D.ssa Silvia Di Giosaffatte che, con un carico d’esperienza ventennale in ambito professionale, mantiene alta l’attenzione dei presenti, mai scesa o calata, su racconti di fatti oggettivi – sempre inerente la violenza sulle donne – che danno modo di capire il livello di degrado sociale, nonché la frantumazione di affetti familiari, con cui tutte le madri le mogli e le compagne devono convivere quotidianamente.
Sulla ricchezza di esperienze di vita associativa e professionale, l’intervento della signora Concetta, responsabile delle autoambulanze Manoppello Soccorso, ha portato una testimonianza di una storia raccapricciante vissuta in prima persona l’anno scorso da una donna accoltellata dal marito per la richiesta di separazione.
Circostanza questa che mette in evidenza la grande drammaticità dell’uomo nell’accettare la fine di una relazione, e fragile allo stesso tempo nel diventare – per puro possesso di forza bruta - una bestia incontrollabile.
Tutte queste testimonianze evidenziano la lunga strada che ce da percorrere per far si che l’uomo non ricorra sempre alla violenza fisica nell’ottenimento di un risultato.
A chiusura dei lavori è stato portato all’attenzione dei presenti, da parte dell’Assessore Katia Colalongo, l’interesse del maestro di karate del posto di istituire un corso di M.G.A. (metodo globale di autodifesa) per sole donne ai fini di una maggiore potenzialità delle proprie capacità di difesa.