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Riceviamo e pubblichiamo  volentieri una nota che ci arriva dall'Argentina, da un abruzzese che vive in quella lontana terra.

Chieti, cara Chieti!!!

Grazie a te Gino, che con la tua enésima iniziativa, permetti di poter parlare di Chieti, della gente, dei costumi e sopratutto permetti a chi come me, residente ormai da anni all’estero, può opinare integrarsi “virtualmente” nella sua città.

Certamente vista da lontano Chieti suscita inmediatamente due distinti e fermi sentimenti: da un lato le sue foto ed immagini, scolpite nella mente dei suoi figli, che ogni volta nel rivederle fammo sinanche scendere qualche lacrima.

La sua bellezza, spesso dimenticata da chi vi vive giornalmente, risalta agli occhi di chi come me ormai da tempo ne vive lontano.

Immagini uniche per bellezza ed armonia, ad esprimere e ricordarne ogni qualvolta la sua antica e nobile origine, ferma nei tempi quasi a rifiutare il nuovo ove mescolarsi pare non le aggrada Molto.

Che resti sempre cosi nella sua struttura architettonica e storica, è unica e apprezzata molto di piu’ da forestieri e figli che ne vivono lontano.

L’altro sentimento, anch’esso fermo ed inequivocabile, è la rabbia nel vedere e constatare che, nella sua gente, perlomenno nella sua stragrande maggioranza, nulla cambia con il tempo!

Antichi e spesso piccolissimi problemi esaltati dal fare quotidiano di una politica ormai vuota che non ha nulla più da proporre alla sua gente. Questo senza voler prendere nessuna parte, anzi, ce ne sarà per tutti!!. 

Sarà forse perché vivo un una metropoli, Buenos Aires, dove i problemi vengono denunciati ed affrontati, senza perdersi su ognuno di essi.

Quotidianamente leggo la stampa locale Chietina ed Abruzzese, spesso la commento insieme ad amici Abruzzesi qui residenti, come il Walter Ciccione, pescarese di nascita qui giunto piccolissimo, e non ci pare vero di leggere si tanto orribile notizia.

Come può accadere che in una città situata cosi come si dice “nel primo mondo” è dificilísimo se non impossibile poter fare una mamografía? Una risonanza?

E qui scattano inmediatamente i confronti e raffronti con la realtà dove viviamo, cioe’ l’Argentina.

Qui fare una mamografía o risonanza, sia da privato che pubblico, possono esserci al massimo uno due giorni di attesa!!!

La scuola pubblica è gratutita per tutti cosi come la sanità, anche se molti si rivolgono a quella privata per motivi che ancora stento a capire.

Si dice che tutto quello che è pubblico è pieno di corruione, e questo era vero sino ad una decina di anni fa, ma ora funionano e come.

Leggere che ci si scontra su insediamenti da farsi è allucinante in un momento tanto critico come quello che attraversa l’Italia e l’Europa intera!

E che dire del famosísimo progetto “In.Te” del piu’ famoso ingegnere e mago locali?

Se lo permetterà Gino anche su queste Vicente ci sara¡ Molto da dire e scrivere.

E’ allucinante che la politica faccia sempre la parte di “io non lo Satevo e non c’ero” debe avere coraggio e prendersi le sue responsabilita’, piaccia o non piaccia, chi governa ha l’obbligo di fare suelte solo e sempre nell’interesse della collettivita’ che si administra.

Cosi come tornero’ sul tema di Villa Pini ed Eno Angelini, ora divenuto il delincuente n.1 e responsabile di tutto mentre sino a qualche tempo fa c’era la fila, da parte di moltissimi politici, per entrare nelle sue grazie e contributi.

Ecco caro Gino e cari fratelli Chietini, di questo vorrei parlare facendo anche riderimento a pensieri ed opinión di compaesani che vivono qui o sono figli di emigranti.

Per chiudere questo primo “articolo”: ho conosciuto proprio una settimana fa il nipote della signora Chiarini Emma, Chietina emigrata in Argentina a fine novecento, sarebbe bello treovarne ancora parenti li a Chieti.

Pino Russo,   Buenos Aires  06.12.2011

ndr: Abbiamo lasciato lo scritto così come ci è arrivato: avremmo fatto un torto al simpatico Pino e a tutti i nostri lettori.

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