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Da Elettra Rinaldi di Anversa degli Abruzzi riceviamo e pubblichiamo

Torno a scrivere su elezioni che vorrei mi appassionassero di più, per contenuti e per una ventata di novità.

Così non è: tra Bugnara, Introdacqua ed Anversa degli Abruzzi, contiamo in tutto meno di tremila residenti, ancor meno votanti, ma non ho visto una proposta comune, una capacità di andare oltre e di pensare al futuro.

Addirittura nei giorni scorsi sono comparsi, ad Anversa degli Abruzzi, manifestini anonimi in piazza (firmati "il condominio") a sostegno della ricandidatura del Sindaco uscente, Gabriele Gianni, e foglietti infilati sotto le porte, che richiedono un rinnovamento.

Di questi ultimi qualcuno, credo scherzando, me ne attribuirebbe il testo: voglio dire molto chiaramente che quando ho fatto una proposta l'ho sempre fatta pubblicamente, firmandomi con nome e cognome.

Mi sono ignote, distanti e incomprensibili le prese di posizione anonime. Le trovo troppo vicine ad una cultura di omertà e silenzi, ed è  una cultura che non mi appartiene.

Abbiamo appena festeggiato il 25 Aprile: ho portato nostro figlio Tomas, di sette anni, al Sacrario della Brigata Majella, dove è stato ricordato il sacrificio di tanti, anche giovanissimi come il sulmonese di origine ebraica Oscar Fua', che morì a Brisighella a 17 anni per dare al nostro paese libertà e democrazia.

Democrazia è confronto pubblico, aperto: il voto è sì segreto, ma i programmi e le idee no; la libertà di manifestazione del pensiero, sancita dalla Costituzione, garantisce che le decisioni non vengano prese in stanze chiuse, e che ognuno possa esprimere le sue opinioni.

I manifesti e i foglietti anonimi rappresentano esattamente il contrario.

Ho fatto una proposta pubblica: ci stiamo avviando al superamento dei piccoli comuni, tra i comuni della nostra Valle (anche se sembra più per forza che per convinzione) si sono approvate convenzioni per la gestione dei servizi in modo unificato.

Un bacino di tremila residenti che va al voto corrisponde ad un piccolo-medio comune: potremmo votare tutti insieme, costruire in ogni comune una lista della Valle, con candidati che rappresentino tutto il territorio, superare le vecchie divisioni e gli inutili campanilismi, avviarci ad un percorso condiviso.

Nessuno ha risposto. Solo gli anonimi si sono mossi, ma sempre secondo vecchie logiche: le liste, i nomi, i candidati. Difficile, davvero, appassionarsi, in una fase in cui tutto il Paese sta andando verso riforme radicali, mentre ripensiamo il Parlamento, stiamo ancora a discutere del candidato di un Comune che non arriva a 400 residenti.

E nessuno sembra appassionarsi a quale sia il futuro di questi luoghi, mentre leggiamo sui quotidiani nazionali del lancio di Expo e della crisi dell'industria, della necessità di pensare in modo innovativo lo sviluppo dei territori, mentre scopriamo che gli inglesi e gli svedesi hanno già realizzato, nei nostri borghi, bed and breakfast di terza generazione, dove una notte in stanza doppia costa 110 Sterline, perchè il turismo è sempre più "esperienziale" e richiede capacità di offrire servizi, ambiente, enogastronomia.

E noi, qui, a dividerci - anonimamente - su un territorio dove i nostri giovani non trovano prospettive.

Chiedo di nuovo, pubblicamente come ho sempre fatto, a chiunque ha a cuore davvero il futuro di questi luoghi di farsi avanti, di prendere in mano il destino di questa Valle, di pensare - per una volta - all'interesse generale e collettivo, di dire e fare qualcosa di nuovo.

E come ho sempre fatto in tutta la mia vita e continuerò a fare, anche per onorare chi ha pagato con la vita la nostra democrazia, firmo con il mio nome e cognome.

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