Ci vuole coerenza e responsabilità!
di Tullio Parlante
L'Italia non è né del centrodestra né del centrosinistra.
L'Italia è degli italiani.
Da mesi non facciamo altro che vedere scene di guerra (riferimento alle code per il tampone - alle autoambulanze in fila indiana per arrivare al pronto soccorso etc.…etc.…) senza fare una oggettiva riflessione del perché si è arrivati a questo punto.
La rabbia che sta per esplodere - sempre più convinti che ciò non debba succedere - scaturisce dal fatto che chi doveva gestire la seconda fase di questa pandemia, quindi creazione di strutture atte a supportare la "famosa" seconda ondata insieme al potenziamento della medicina di base etc.…etc.… nulla ha fatto dal mese di maggio fino ad oggi.
Vero è che l'impreparazione della prima fase ha permesso di considerare anche degli errori, ma, per il dopo le scusanti o certe scusanti non esistono.
Siamo arrivati al collasso ospedaliero solo perché pur avendo ospedali dismessi nessuno si è fatto carico di riallineare quel modello di prevenzione sotto la spinta di scienziati che avevano certificato che ci sarebbe stata un'altra ondata.
Non si può morire solo perché qualche medico dovrà scegliere chi salvare.
Il nostro fine vita, deve essere un fatto naturale, laddove solo la natura sa quando dovremo toglierci dai piedi.
Per anni abbiamo bloccato gli ingressi agli studenti di medicina.
Per anni abbiamo abbandonato la medicina di base.
E potremmo continuare.
Per cui, viene spontaneo dire: ma la politica in generale, quando si facevano questi tagli a che cosa pensavano?
Forse solo al tornaconto di segreteria?
Solo all'incameramento di voti da parte di una plebe confusa e smarrita?
Non si può assistere passivamente a questo stillicidio politico dell'uno contro uno e contro tutti.
È indegno di un Paese democratico vedere l'inconclusione di atti che - in un momento del genere - non migliorano di una briciola.
La motivazione potrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere quello che abbiamo un Governo che non rispecchia il naturale voto del Paese.
Che chi ci governa non ha un'anima decisionale unica ma due.
Ed ecco che poi, nelle decisioni, chi ci rimette sono sempre i comuni cittadini che hanno fatto il loro sacrosanto dovere fin dall'inizio di questa catastrofe.
Siamo stanchi di tutto questo.
Siamo sfiduciati da questa querelle politica dell'io sono bravo perché governo, tu sei all'opposizione e non conti nulla.
Rimettiamo la barra al centro per cercare di uscire da questo pantano.
Diversamente, quando poi diremo tutti: ognuno si assume le proprie responsabilità, credo che sulle macerie che potremmo trovare, le "famose" responsabilità andranno a farsi friggere.
Distruggere.
Modificare degli equilibri democratici a proprio favore.
Vincere una battaglia ma non la guerra, vuol dire che si ha la capacità di guardare solo al proprio spazio di manovra, mentre la politica in generale deve fare il discorso diametralmente opposto a quello appena citato in appendice.
Perché il problema sarà dopo nella riorganizzazione oggettiva di ciò che potrebbe derivare da questo momento storico, dove un maledetto virus, anziché farci capire che l'unione fa la forza, è qui diventa appropriato le parole del Governatore Zaia, quando dice: ognuno pensa a sé, si è perso lo spirito di marzo, probabilmente, abbiamo capito che la litigiosità è il miglior deterrente per ottenere!