«Governanti aquilani imparate dal Friuli»
di Gino Di Tizio
Franco Gabrielli, ex prefetto dell'Aquila e oggi capo della Protezione Civile in sostituzione di Guido Bertolaso, ha lanciato agli aquilani una messaggio che non mancherà di suscitare polemiche partecipando ad una fèsta dei volontari della Protezione Civile a Pordenone. Il nuovo responsabile del Dipartimento della Protezione Civile ha infatti dichiarato che gli amministratori aquilani «dovrebbero venire in Friuli a vedere come si fanno opere per governare le emergenze».
In particolare Gabrielli ha parlato delle «problematiche del fiume Aterno» a cui si deve l'ultima emergenza patita a causa delle forti piogge e delle successive alluvioni. «Problematiche che c'erano prima - ha detto ancora Gabrielli - e resteranno tali fino a quando chi è al governo del territorio non vi pone in qualche modo riparo».
Una accusa tra le righe, certo, ma di cui non può sfuggire la pesantezza, soprattutto valutando le parole che Gabrielli ha ancora pronunciato: «Magari potrebbero venire qui in Friuli a vedere come si fanno opere per governare questo tipo di problema»,
II capo della Protezione Civile nella stessa occasione ha ricordato che a L'Aquila si è ve-rificato un «sisma particolarmente importante" che ha "martoriato il territorio» creando una situazione del tutto particolare perché ad essere colpita è stata «la quinta città d'arte d'Italia» che aveva il «centro storico più vincolato d'Italia». Una realtà, questa, che ovviamente rende gli interventi da fare per la ricostruzione del capoluogo abruzzese estremamente complicati.
Per riuscire nell'impresa ci vogliono certamente risorse che il Governo centrale deve mettere a disposizione, ma ci vogliono anche - questo il messaggio duro ma chiaro lanciato dal Friuli da Franco Gabrielli - amministrazioni locali che sappiano come affrontare le emergenze gravissime che hanno colpito il territorio loro affidato. Oltre alle polemiche, sulle parole di Gabrielli; non sarebbe male però promuovere anche una approfondita riflessione.