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Va cambiato il "progetto Attila" che è stato presentato

di Gino Di Tizio

Comitato dei sindaci ma cittadini che non si fidano più della politica e si organizzano per proprio conto per dire no ai progetti che riguardano la velocizzazione della ferrovia Pescara Roma e che prevedono l'abbattimento di ben 70 edifici.

Progetti che si trovano affissi negli albi pretori dei comuni della Val Pescara interessati, accompagnati dalle foto delle case e delle strutture da cancellare.

Un colpo inatteso e durissimo per tanti cittadini che non è stato preceduto da alcun contatto con gli stessi comuni per verificare la fattibilità e verificare tutte le possibili conseguenze sul tessuto sociale.

Una vera e propria violenza inaccettabile e alla quale non si sarebbe mai dovuti arrivare, che sta generando tantissime proteste e che ha creati vera e propria angoscia in chi è stato posto dinanzi alla prospettiva di vedere distrutti i sacrifici di una vita.

Non c'è nessun possibile ed eventuale "ristoro" che può risolvere la questione: il mondo politico locale ne prenda atto e faccia capire intanto alle Ferrovie dello Stato che questo modo di procedere ha rappresentato un intollerabile oltraggio alle comunità locali, e poi ottenga un sostanziale cambiamento del progetto, che dia più velocità ai treni ma senza lasciare alla sue spalle distruzione e sgomento.

Il senatore D'Alfonso, con efficace sintesi, ha detto che bisogna dire no al "progetto Attila": siano conseguenti tutti coloro che hanno responsabilità politiche sia a livello locale che nazionale alzando barriere invalicabili a questo progetto e ottenendo varianti che non producano danni irreparabili.

E' l'unica strada possibile a questo punto.

tutti pazzi per la Civita

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