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Per una volta al primo posto c'è stata davvero la sicurezza

di Gino Di Tizio

La storia del mancato concerto a Vasto di Jovanotti avrà diverse code, sul piano giuridico ed anche amministrativo, visto che si parla di possibili azioni risarcitorie.

Attendiamo che si svolgano, ma intanto quello che va respinto con forza è il tentativo di scaricare su chi ha negato, per evidenti questioni di sicurezza, l'evento, parlando di "mancata collaborazione", di "burocrati" ottusi e addirittura di pregiudizi politici, coinvolgendo il prefetto Giacomo Barbato in mani...era rozza ed anche scorretta, soprattutto da parte di chi ha responsabilità istituzionali.

Certo al prefetto Barbato va addebitato il fatto che di fronte alle criticità, evidenziate fin dal primo momento dai tecnici istituzionalmente preposti a valutare la situazione, non ha scelto, come forse si voleva anche in certi palazzi, di voltarsi dall'altra parte e lasciare andare le cose, ma ha chiesto a tutti la massima attenzione e il massimo livello di responsabilità a tutti gli attori in campo per evitare che il grande concerto potesse finire in tragedia.

Ma è stato un merito chiaro in un Paese abituato, purtroppo, a piangere dopo i lutti, spesso, troppo spesso, causati proprio da chi non fa il proprio dovere.

Ritengo quindi, da cittadino, prima che da giornalista che ha scelto il mestiere di testimoniare quanto avviene nelle comunità civile, che sono da respingere i puerili tentativi di buttarla in politica, come se tutto fosse nato per impedire al sindaco di Vasto di celebrare l'evento per dire un grazie sentito e profondo al prefetto Barbato e a tutti coloro che in questa situazione, invece del milione che l'organizzazione del concerto, dice di averci rimesso, hanno pensato ad evitare ogni pericolo ai nostri giovani.

Vedi anche: Le ragioni che Jovanotti non capisce; Il caso del concerto annullato

tutti pazzi per la Civita

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