I problemi più grossi nel centro destra
di Gino Di Tizio
Inaccettabile la spartizione fatta a Roma dai vertici nazionali.
Elezioni regionali: mentre nel centro sinistra si spera che Giovanni Legnini, considerato giustamente il solo personaggio capace di rimettere insieme i cocci di un partito in caduta libera, e nel Movimento 5 Stelle si lavora per potenziare al massimo le possibilità di successo della prescelta Sara Marcozzi, nel centro destra si è in attesa che "il tavolo nazionale" si riunisca, anche se al momento giungono da Berlusconi, Salvini e la stessa Meloni tutt'altro che segnali di pace.
Comunque la decisione verrà da Roma e al momento sembra scontato che si debba seguire la logica della spartizione tra Lega, Fi e Fdl. Tocca a Fratelli d'Italia, si è detto. Ma a chi?
Non si sa ancora, ma resta per me inaccettabile il fatto che non si scelga il miglior candidato tra quelli offerti dalla coalizione: nossignori, deve essere targato comunque Fratelli d'Italia.
Sono sicuri, coloro che hanno voluto questa scelta, che agli elettori vada bene questo sistema?
Che si premi la militanza e non le capacità e la preparazione di chi dovrebbe governarci?
Sono curioso di vedere fino a che punto si seguirà questa logica che a me appare a forte rischio di essere perdente,
Possibile che, nel momento di minore credibilità dei partiti tradizionalmente intesi, debbano ancora prevalere logiche di spartizione?
E i cittadini dovrebbero starci, silenti e accomodanti.
Ho fortissimi e giustificati dubbi.