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Ai politici andrebbe proibito l'uso della parola "scippo" a tutela dell'intero Abruzzo
di Gino Di Tizio
L'Abruzzo ha da scontare il grave peccato che ha commesso in un passato non lontano, quando, invece di moltiplicare pani e pesci per sfamare il popolo, fu protagonista, per colpa della sua classe politica, di un altro miracolo, assai poco evangelico: quello di moltiplicare enti e poltrone per soddisfare gli appetiti degli appartenenti alle varie consorterie partitiche.
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Sul giudizio pesa anche l'aspetto fisico della vittima, vera o presunta che sia
di Gino Di Tizio
La verità giuridica spesso è cosa diversa da quella che viene vista come una verità, perché deriva da valutazioni legate alle leggi scritte, non ai sentimenti e spesso, nemmeno alla logica: me lo diceva un amico magistrato, il compianto dottor Franco Quadrini.
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Da Gaspari a Salvini, Meloni e Berlusconi, come cambia il potere che governa l'Abruzzo
di Gino Di Tizio
Premetto di essere l'autore di un libro, dal titolo "Non si muove foglia" che racconta lo strapotere che ebbe Remo Gaspari in Abruzzo, cercando di evidenziare, di quel periodo, pregi, non pochi, e difetti che hanno fatto parte della sua azione politica e di governo.
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La loro nomina non può dipendere da un rapporto di fiducia, ma da competenza e capacità
di Gino Di Tizio
"Dai manager Asl mi attenderei le dimissioni", ha dichiarato al quotidiano Il Centro il neo presidente della Regione senatore Marco Marsilio chiarendo qual è il suo pensiero affermando ancora: "Dico che dai dirigenti delle Asl, come per qualunque altra figura apicale che è nata da un rapporto di fiducia con la precedente amministrazione, mi attenderei un gesto di correttezza: quello di rimettere la disponibilità dei loro mandati nelle mani del presidente della Regione per permettere di fare valutazioni serene e, dove sarà ritenuto opportuno, di fare gli avvicendamenti necessari".
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Il vero male è nel rapporto che ormai esiste tra politica e magistratura
di Gino Di Tizio
Roberto Giachetti, politico di lungo e anche complicato corso, ha parlato, in una intervista apparsa ieri sul Corriere della Sera di "giustizia malata" nei confronti della quale, ha rivendicato, è giusto formulare critiche.